Esperienze – Politiche regionali per il commercio al dettaglio in Europa

Progetto “Le politiche regionali per il commercio al dettaglio – Analisi delle principali esperienze nazionali ed europee” per Eupolis-Regione Lombardia, 2014 (*)

Una analisi critica delle politiche per il commercio al dettaglio adottate in alcune regioni leader italiane ed europee e degli impatti sui diversi stake-holder

Il problema

Quali nuove politiche per il commercio al dettaglio può progettare la Regione Lombardia, tenuto conto dei diversi interessi coinvolti? Per affrontare il problema la Regione ha richiesto una analisi critica delle politiche adottate in altre regioni italiane e europee.

L’intervento

Sono state analizzate le politiche per il Commercio al dettaglio in 3 regioni italiane (Veneto, Emilia Romagna, Toscana) e in 4 regioni dei maggiori paesi europei (Catalogna, Rhône-Alpes, Greater London, Baden-Württemberg). L’indagine si è focalizzata sull’ultimo biennio, in cui la direttiva Bolkestein (liberalizzazione) e le politiche di tagli alla spesa pubblica, hanno imposto cambiamenti e nuovi vincoli alle politiche storiche.

Lo studio ha riguardato sia le politiche “core”, in particolare autorizzazioni all’esercizio e alla edificazione dei punti vendita, e regolamentazione degli orari e giorni di apertura, sia quelle complementari, come ad esempio quelle di supporto alla diffusione delle tecnologie ICT, di regolamentazione dell’e-commerce, di sostegno congiunturale,

L’analisi ha incluso l’influenza delle politiche nazionali sulle politiche regionali, molto rilevante nei paesi più accentrati come la Francia, e le interazioni con altre politiche, in primo luogo quelle di pianificazione territoriale e urbanistica (fondamentali per la GDO e le grandi superfici), e in secondo luogo quelle per il turismo, l’innovazione, le PMI.

Le informazioni sono state raccolte via internet, sui siti di Regioni e altri attori istituzionali, stake-holder e loro think-tank, enti di ricerca, enti statistici, UE, oltre che su Google Scholar. I documenti analizzati riguardano Normative quadro, documenti di pianificazione e linee-guide, programmi di intervento, bandi, budget, paper, libri, studi accademici, di enti di ricerca e società di consulenza, pagine dei siti internet con informazioni rilevanti. Complessivamente sono stati classificati e scaricati oltre 1.200 documenti in 5 lingue, di cui 130 sono citati nel rapporto.

I risultati

L’analisi ha disegnato un quadro delle politiche per il commercio al dettaglio nelle principali regioni europee e italiane, inquadrandole nei diversi contesti istituzionali e socio-economici: uno strumento di comparazione di grande utilità per definire le politiche della Regione Lombardia, tenendo conto delle sue peculiarità.

L’indagine ha evidenziato, tra le altre cose, che in tutte le regioni esaminate:

  • Il commercio al dettaglio viene regolamentato oltre che dagli assessorati al Commercio (orari e giorni di apertura, licenze all’esercizio), dagli assessorati alla pianificazione urbanistica ed edilizia, con i permessi di edificazione per i grandi esercizi commerciali.

  • Le politiche di contenimento della GDO, effettuate soprattutto con le licenze edilizie, hanno al più mitigato la sua espansione, senza fermarla

  • La valorizzazione del commercio tradizionale non è più difesa dei piccoli operatori “as is”, ma supporto alla loro modernizzazione (specializzazione, cooperazione, ricambio imprenditoriale). Queste politiche utilizzano la leva della normativa, ad esempio liberalizzando le aperture dei piccoli esercizi. Poco utilizzata la leva dell’incentivazione: le risorse, anche attingendo alle più generali politiche per l’innovazione e per le PMI, sono troppo scarse per avere effetti di sistema

  • E’ ancora scarsa l’attenzione al ruolo di internet, dell’e-commerce e del m-commerce.

  • Vi è crescente attenzione all’interazione del commercio con altri settori, turismo e produzioni tipiche in primo luogo, ma sono fenomeni rilevanti a livello locale (comunale) in alcune zone, non a livello regionale.

In questo quadro di convergenza delle politiche dei diversi paesi, si osservano differenze nella loro velocità, intensità, declinazione, discusse approfonditamente nel rapporto.

Divergenze rilevanti si trovano in alcune politiche “di complemento”: ad esempio il sostegno alla diffusione delle tecnologie ICT, molto più spinto nel Regno Unito, oppure all’internazionalizzazione delle imprese, grandi, ancora nel Regno Unito, o medie e piccole, come in Catalogna.

(*) Lo studio è parte del più ampio Progetto «Studio di strumenti di programmazione e pianificazione comunale nell’ambito del settore commerciale», di Eupolis-Regione Lombardia, 2014